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La Wing House by David Hertz Architects & the Studio of Environmental Architecture
La Wing House si estende su una proprietà di 55 ettari sulle remote colline di Malibu con topografia e vista panoramica uniche (l’angolo di visuale comprende la catena montuosa di Santa Monica, la Conejo Valley e l’Oceano Pacifico con annesse Channel Islands in lontananza).
Nella ricerca di ispirazione, è stata immaginata una copertura che potesse garantire una fruizione estremamente semplice del panorama circostante. Il cliente, una donna, ha richiesto forme curvilinee dal tocco femminile. L’elemento cardine della forma dell’edificio è stato rintracciato in un tetto flottante ricurvo; ai progettisti è balenata l’idea folle di lavorare con le ali di un aeroplano pronto per essere smantellato.
Nella ricerca di un’ala appropriata e sovrapponendone diverse tipologie sul sito da scalare, l’ala di un 747 – di oltre 2.500 metri quadrati – è risultata essere la configurazione ideale per garantire un’ottima visuale e creare una copertura autoportante con il minimo supporto strutturale supplementare necessario .
Incorporando molti dei muri di contenimento esistenti, gli architetti hanno cercato di minimizzare l’intervento sul suolo e il conseguente impatto su topografia e paesaggio. Le strutture alari sono concepite per fluttuare sull’estremità di semplici muri di cemento.
I tetti flottanti sono sorretti da colonnine in acciaio ancorate ai punti di fissaggio dell’ala a cui erano collegati i motori e da un sistema di vetrate autoportanti a tutt’altezza.
Un 747 in disuso rappresenta un compromesso perfetto tra costo e materiale lavorabile; una struttura con dimensioni impressionanti – 230 metri di lunghezza, 195 di larghezza e 63 d’altezza con oltre 17.000 metri cubi di vano da carico – acquistabile con meno di 50.000 dollari. Inoltre, l’utilizzo di componenti prefabbricati fuori sede e consegnati il loco attraverso elicottero, anche se a un costo di 8.000 dollari all’ora, si è rivelata una strategia più che competitiva considerando il costo ipotizzabile che si sarebbe generato con materiali e tecniche di costruzione tradizionali.
Dopo aver verificato con il dipartimento di costruzione l’eventuale esistenza di divieti sull’utilizzo di un aeroplano come tetto, i David Hertz Architects e lo Studio of Environmental Architecture hanno cominciato a ispezionare nel dettaglio la struttura delle ali e ha esaminare se altri componenti avessero potuto essere utilizzati per strutture accessorie aggiuntive.
Analizzando i costi complessivi, è risultato essere più conveniente acquistare un aereo intero riutilizzando il maggior numero di componenti possibili, esattamente come fanno i nativi indiani con il bufalo. Pertanto, la proprietà è composta da diverse strutture tutte realizzate con componenti di un Boeing 747-200.
La residenza principale utilizza entrambe le ali e i due stabilizzatori di coda come tetto per la camera matrimoniale. Per l’atelier artistico è stata reimpiegata come tetto una sezione della fusoliera superiore da 50 piedi, mentre la restante porzione anteriore della fusoliera e il ponte superiore della cabina di prima classe sono stati usati come copertura per la camera degli ospiti. La metà inferiore della fusoliera – la stiva – ha generato il tetto di una piccola stalla.
Un padiglione per la meditazione è stato ricavato con tutta la sezione la parte anteriore del velivolo – 28 metri di diametro e 45 piedi di altezza – e le finestre della cabina di pilotaggio sono state trasformate in lucernario