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Mirafiori Gara Studio di Fattibilità 1° Classificato

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Da EDILIZIA E TERRITORIO

 

13 mag 2016

Torino, al team di Mario Cipriano lo studio

di fattibilità per il rilancio di Mirafiori

Maria Chiara Voci

 

Iter per la riqualificazione delle aree di Mirafiori: seconda fase. Torino Nuova Economia, la società a prevalenza pubblica che si occupa della valorizzazione degli spazi ex industriali, ceduti nel 2005 dalla Fiat agli enti locali (in cambio di un accordo industriale), ha affidato la redazione dello studio di fattibilità per il riuso temporaneo di una porzione degli spazi. Un passaggio intermedio, fra due traguardi: il concorso di idee, che si è concluso circa un anno fa, con otto cordate finaliste (prima in classifica quella guidata da Recchi Engineering con Land e Cristiano Picco) e altrettanti progetti per la riconversione dell’ex capannone logistico Dai; e la futura call per la ricerca di investitori, capaci di dare vita al rilancio temporaneo degli spazi dismessi, che partirà entro pochi mesi.
Ad aggiudicarsi il compito di stilare lo studio, base di partenza per la ricerca di capitali, è stato il team guidato dall’architetto Mario Cipriano (già tra gli otto finalisti del concorso) insieme a un raggruppamento multidisciplinare composto dallo Studio Baietto Battiato Bianco architetti associati, da Box Architetti Associati, da Officinemultiplo srl e da singoli professionisti come Noemi Gallo, architetto e consulente nello sviluppo di progetti imprenditoriali, Paolo Verri, direttore di Matera 2019, Luca Berardo in rappresentanza del mondo imprenditoriale, Quesite srl e l’avvocato Lorenzo Lamberti di Replega, la rete di Rebuild.
Il lavoro ha preso avvio ieri, 12 maggio, a Milano, con la presentazione ufficiale negli spazi dell’iniziativa The Next Nest, mostra dedicata al tema dell’abitare inserita nel programma della XXI Triennale, ospitata negli spazi di ExpoGate (e curata anch’essa da Luca Berardo, Mario Cipriano, Francesca Di Noia, in collaborazione con Daniele Galliano ed Ettore Balbo).
Il percorso da sondare, per il rilancio delle aree un tempo occupate dalla casa automobilistica torinese, è già predeterminato: dal concorso sono emersi, infatti, cinque filoni prioritari di sviluppo, che vedono le aree dell’ex Dai deputate ad ospitare, in via temporanea, attività di tipo culturale e artistico, sportivo, di impresa, per l’innovazione e per la formazione. «A partire da queste indicazioni, grazie al lavoro di un gruppo che riunisce competenze molto diverse – spiega Cipriano – cercheremo di sondare, sia dal punto di vista architettonico che economico, quali siano le vocazioni che meglio si adattano al riuso dello spazio. Tenendo conto che l’obiettivo è quello di ricercare vocazioni temporanee, che non vincolino il futuro dell’ex capannone Dai, ma che catturino valore, avviando dal basso un percorso di rinascita e riqualificazione». Già in questi mesi, le aree di Tne sono state utilizzate per ospitare eventi a termine (mostre e festival di street food), che hanno trasformato per qualche giorno gli spazi, richiamando grandi quantità di pubblico. «Il successo di queste manifestazioni – spiega Davide Canavesio, ad di Tne – dovrà essere un punto di partenza per valutare le future proposte di riuso. La call per la ricerca di investitori, che stiamo già predisponendo e che potrà essere lanciata a valle dello studio di fattibilità, sarà un bando ampio, che servirà dare concretezza al lavoro avviato con il concorso».