A Londra, una campagna di crowd-funding per la nuova piscina sul Tamigi.

Una campagna di crowd-funding online da 10 milioni di sterline per costruire una piscina a cielo aperto nel mezzo Tamigi. Ecco i disegni preliminari delle Thames Baths che innaugureranno il prossimo anno in Victoria Embankment – se il permesso di realizzazione verrà concesso – e che disporranno di una vasca 25×10 dotata di sistema filtraggio e pavimentazione lato piscina.

Il progetto, che sorgerà in Temple Stairs, tra Temple e la stazione della metropolitana di Blackfriars, ha ricevuto apprezzamenti e sostegno da personaggi e istituzioni di alto profilo, come l’Outdoor Swimming Society e il pluripremiato artista inglese Tracey Emin, che curerà il video promozionale.

Chris Romer-Lee, 42 anni, dello Studio Octopi, sta vagliando diverse strategie di sponsorizzazione ma vuole gli stessi cittadini londinesi impegnati in prima linea. Membro di un club di nuoto a Chiswick, Romer-Lee ritiene che la campagna Kickstarter stia esplorando un “nuovo territorio”. “Il crowd-funding nel Regno Unito è ancora relativamente sottoutilizzato rispetto agli Stati Uniti. La campagna online avrà il suo hashtag specifico, #BacktheBaths.
C’è qualcosa di molto selvaggio e liberatorio nell’essere in fiume aperto. Non capisco perchè si debba sempre nuotare in piscine chiuse, calde e maleodoranti.”

Ha poi aggiunto: “Le aree attrezzate saranno aperte a chiunque, anche per chi non vorrà necessariamente nuotare. è molto importante che il progetto non si trasformi in un’altra esperienza a 25 sterline in stile London Eye. Non è la stessa cosa.”

I pianificatori sostengono che l’ingresso alla piscina costerà tra le quattro e le sei sterline, una cifra molto simile al costo di utilizzo di una struttura di quartiere. “Dato il Garden Bridge sta costando 175 milioni, pensiamo che sia un buon affare” ha affermato Romer-Lee. Per la soponsorizzazione, niente cartelloni e banner pubblicitari, ma solamente ghost-sponsorship. Il Kickstarter London open-pool project è simile al progetto di New York del 2011 che ha raggiunto il suo obiettivo di crowd-funding in soli sei giorni.

“Penso che sia una ormai una questione europea e che Londra sia in ritardo. Stavo nuotando in un lago pubblico a Zurigo in vacanza ed è stato incredibile”, ha aggiunto il progettista. “Poi improvvisamente mi sono accorto che sia Berlino che Parigi, senza dimenticare Vienna e New York, dispongono giù di  strutture simili. Sta accadendo ovunque nel mondo.”